Victoria's Secret [NC17]

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  1. Aleki77
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    Dove eravamo:
    15 - Stupefacente: La Cuddy obbliga House a tenere una lezione sugli stupefacenti. Cameron è alle prese con un bambino che non risponde alle terapie e chiede a Vic di trascinare House a qualsiasi costo in pronto soccorso per farsi aiutare.

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    16 – Ginestre e crediti



    Cameron “Ha una paralisi progressiva. I genitori sono arrivati. Hanno delle serre.”

    House “Quindi il moccioso aveva ragione. Le serre sono vicine a casa?”

    Cameron “Si, sono confinanti con la casa. Intossicazione da diserbanti?”

    House “Non si spiega questa paralisi progressiva. Hei mocciosa sei sicura che sia pulita quella PET?”

    Keane “E’ perfetta, potremmo fargliene una funzionale, ma dubito che evidenzi qualcosa oltre la paralisi progressiva.”

    House “Il primo sintomo con il quale è arrivato?”

    Cameron “Vomito.”

    House “Cha altro?”

    Cameron “Si lamentava della bocca secca, e del gusto amaro in bocca, ma l’ho collegato al vomito.”

    House “Dobbiamo parlare con i genitori per sapere cosa tengono nelle serre, che concimi danno.”

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    House “Hei, che concimi date alle vostre piante?”

    Cameron “Scusate signori Litterman, il dottor House che ha accettato il caso di vostro figlio Jeremy.”

    Signor Litterman “Che ha? Che gli sta succedendo?”

    House “Devo sapere che pesticidi, diserbanti o concimi date alle vostre piante.”

    Signora Litterman “Noi non li usiamo, siamo certificati biologicamente.”

    House “Avete piante officinali?”

    Signor Litterman “Si, riforniamo delle erboristerie, ma è una zona molto controllata, non potrebbe entrarci.”

    House “Bella donna?”

    Signor Litterman “Si, ma ne teniamo molto poca.”

    House “Cameron fai un dosaggio per la digossina.”

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    Cameron “Non è digitale. Ho dovuto intubarlo, la paralisi ha raggiunto il diaframma. Sembra quasi che sia sotto curaro.”

    House “Hai provato …?”

    Cameron “Si, ho fatto i test per ogni pianta officinale che i Litterman mi hanno detto che hanno.”

    House “Che cosa causa la paralisi dei gangli autonomi e interrompe la conduzione delle placche motorie? Dannazione!”

    Cameron “No mi viene in mente altro, provo a chiamare Foreman?”

    House “Tanto vale provare pure lui.” – Si passò le mani in faccia. Aveva usato i trans illuminatori per scrivere i sintomi del bambino, ma niente, nessuna lampadina si era accesa. – “Devi dirgli che morirà!”

    Cameron “Lo so. Grazie per l’aiuto.”

    House “Lo sai che detesto arrendermi.”

    Cameron “Lo so, pure io, ma il pronto soccorso mi sta insegnando anche questa parte.”

    House le mise una mano sulla spalla, quasi per consolarla. – “Cameron sei un bravo medico.”

    Cameron “Lo so, anche grazie a te.”

    House “Vai a dirglielo.”

    Cameron “Vieni con me.”

    House “Non sono Wilson.”

    Cameron “Proprio perché non lo sei. Vieni.”

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    Cameron “Non siamo riusciti a capire che cosa sta avvelenando vostro figlio.”
    Signor Litterman “Vi arrendente?”

    Cameron “No, ma vi stiamo preparando al peggio, non è più in grado di respirare da solo e non sappiamo il perché.”

    La signora Litterman scoppiò in lacrime tra le braccia del marito. Dai capelli le cadde un rametto che Cameron raccolse.

    House lo guardò con interesse. – “Ma questa se non sbaglio fa parte della famiglia delle Faboideae.”

    Signor Litterman “Si, è una ginestra.”

    Cameron guardò House perplessa. Poi la folgorazione colpì entrambi.

    Cameron/House “Sparteina!”

    Signor Litterman “Che cosa?”

    House “Le ginestre, possono essere la causa.”

    Signora Litterman “Ne ho portato a casa un paio di cesti ieri, ma sta mattina erano rovinate, così le ho buttate.”

    House “Abbiamo risolto il caso. Mettilo sotto infusione di cloruro di ammonio, acceleriamo il processo di smaltimento e continua con le terapie per il mantenimento della pressione arteriosa. Tieni d’occhio i reni!”

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    House “E vai! Quadruplo guadagno oggi.”

    Keane “Addirittura?”

    House “Tu non sei stata utile alla diagnosi.”

    Keane “Se non ti trascinavo non avreste avuto la vostra diagnosi e ciao, ciao Jeremy.”

    House “Chi è Jeremy?”

    Cameron “Il bambino che ora è in terapia intensiva e che si salverà grazie alla nostra cura. Sentiamo il quadruplo guadagno.”

    House “Sei ore in meno di clinica, ho abbandonato le miei ore di lezione agli studenti per salvare un bambino e voi lo direte alla Cuddy, due settimane in meno di clinica per aver vinto la scommessa con la Cuddy e ovviamente la notte di sesso sfrenato che mi ha promesso la moretta.” – Disse elencandole sulla punta delle dita con fare molto compiaciuto.

    Keane “Io non ti ho promesso nessuna notte di sesso sfrenato.”

    House “Hei parole tue: ha detto che posso prometterti qualsiasi cosa tu voglia, io ho detto: una notte di sesso, e tu hai detto: andata!”

    Keane “Vero, confermo parola per parola, ma primo non hai specificato che la notte di sesso la volevi con me, secondo io ero solo un intermediario, terzo la notte di sesso sfrenato ce l’hai con Allison.”

    House boccheggiò, si sentì giocato, orami era certo di avere la vittoria in pugno.

    Cameron “Hei!”

    Keane “L’hai detto tu! Ti prego Vic, portalo qui e farò qualsiasi cosa lui vuole, ma fallo alzare dalle sue dannate chiappe e portamelo qua. Io sono solo il postino! Divertitevi ragazzi! Io torno nel mio piccolo regno!” – Disse mentre usciva dal pronto soccorso.

    House “Quindi tu hai un grosso debito con me!”

    Cameron “Così sembrerebbe! Riscuoterai il tuo credito?”

    House “Ci penserò su! Le clausole del contratto non avevano scadenze mi sembra.”

    Cameron “Se il dialogo che avete riportato è esatto, direi di no.”

    Entrambi respiravano affannosamente, ma si imposero di non spostarsi dalle loro posizioni. Occhi negli occhi. Nessuno abbassava lo sguardo. La tensione sessuale tra loro stava decisamente aumentando ed entrambi ne erano consapevoli.

    Il cercapersone di Cameron squillò.

    Allison indugiò prima di abbandonare il contatto visivo con lui, ma alla fine il dovere ebbe il sopravvento e controllò il messaggio.

    Cameron “Devo andare.”

    House “Lo so. Ci sentiamo per il mio credito presso di te.”

    Cameron “Ok, grazie per l’aiuto.”

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    Allison era intenta a compilare delle cartelle, quando notò che si stava delineando una figura in verde davanti alla porta.

    Chase “Ciao!”

    Cameron “Ciao che ci fai qui?”

    Chase “Volevo salutarti. Come va?”

    Cameron “Risolto un caso difficile e intrigante.”

    Lui si guardò attorno e gli si formò un nodo allo stomaco quando vide la grafia di House sul trans illuminatore.

    Chase “Che è venuto a fare?”

    Cameron “Chi?”

    Lui le indicò la calligrafia.

    Cameron “Ah, House, mi dato una mano con il caso. Un bambino di quattro anni che aveva ingerito molta ginestra pensando fossero i fiori che la madre usava per fare le tisane.”

    Chase “L’hai chiamato tu?”

    Cameron “Io l’ho chiamato e a me non ha risposto, così Vic l’ha trascinato qui.”

    Chase “Victoria se la intende con House?”

    Cameron “Per quello che ne so Vic esce con Foreman.”

    Chase “Erik?”

    Cameron “Già.” – Mentre continuava a riporre le cartelle che necessitavano della sua firma.

    Chase “Come ha fatto a convincerlo?”

    Allison sorrise. – Forse è meglio che tu non lo sappia, non la prenderesti per il verso giusto. Del resto sono praticamente certa che House non riscuoterà il suo debito. Quello che non sai, non può farti male. – “Ha delle doti nascoste.”

    Chase “Non poi così nascoste. Era proprio necessario?”

    Cameron “Cosa?”

    Chase “L’aiuto di House?”

    Cameron “Si.”

    Chase “Perché non Foreman?”

    Cameron “Che problema c’è Robert? Non ti fidi di me nemmeno quando sono in mezzo a decine di persone e con Vic che mi segue come un’ombra?”

    Chase “Non era questo che intendevo dire.”

    Cameron “Come preferisci. – Fece un respiro profondo e cercò di ignorare la sensazione di fastidio che provava. – “Vieni a pranzo?”

    Chase “Non posso, ho un intervento tra 10 minuti.”

    Cameron “Ok, ci vediamo più tardi.”

    Chase “Ok, a dopo.” – Le si avvicinò e le diede un casto bacio sulle labbra, lei era stata presa alla sprovvista e non aveva avuto il tempo di prepararsi, ma in pochi millesimi di secondi lei tornò a pensare ad altre labbra e rispose al bacio, quasi con troppo trasporto.

    Lui le sorrise e se ne andò.

    Lei cercò di prendere aria. - Dio! Quanto che mi faccio schifo!

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  2. Aleki77
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    Dove eravamo rimasti:
    16 - Ginestre e Crediti: La situazione del bambino è disperata, ma improvvisamente Cameron e House hanno l’illuminazione e risolvono il caso. House chiede a Vic di pagare il debito che ha contratto con lui, ma lei dice che era solo l’ambasciatore e che il contratto in realtà lo ha stipulato con Allison.

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    17 – Riscossione del credito



    Il pranzo con Victoria era stato frettoloso, perche se n’era dovuta andare alla velocità della luce per un’urgenza. Come se non bastasse, per ottenere un caffè dalla caffetteria ci avrebbe impiegato un secolo, la coda era lunghissima.

    Cameron pensò di rispondere al suo bisogno di caffeina andando a prepararselo nello studio di House. Entrambi gli studi erano vuoti. Allison tirò un sospiro di sollievo. Preparò velocemente il caffè e quando finalmente le arrivò nello stomaco, si sentì molto meglio.

    Stava per uscire, quando decise di preparare la tazza con il caffè anche per House, del resto questo era il loro patto. Per un attimo dimenticò gli ultimi sei mesi e lo preparò come aveva sempre fatto. Sorrise al pensiero che lui avrebbe bevuto da quella tazza.

    Fece scorrere l’indice sul bordo della mug, si morsicò per un momento le labbra, quindi prese un sorso dalla tazza di lui pensando che poi lui ci avrebbe posato le sue labbra nello stesso punto.

    Dio quanto sei infantile Allison.

    La portò alla scrivania di House.
    Fece scivolare le dita sul piano e guardò con rimpianto quel posto. Quante volte aveva sognato di fare l’amore proprio lì.


    House “Che ci fai qui?”

    Cameron trasalì. – “Caffè!” – Disse riprendendosi.

    House si avvicinò e prese la tazza. – “Brava ragazza! Vedo che rispetti i patti.”

    Cameron “Certo, perché non dovrei?”

    House “Ho trovato il modo per farti pagare il debito che hai contratto con me.”

    Cameron “Sentiamo, che vuoi che faccia?”

    House “Voglio che torni a lavorare per me.”

    Cameron “Pensavo che il tuo bel pezzo d’arte ce l’avessi già con la Hadley.”

    House “Ti voglio per le tue capacità.”

    Cameron “Penso che tu stia sbagliando persona. La sclerosi multipla l’ha diagnosticata Victoria prima di me e l’intossicazione da sparteina l’abbiamo diagnosticata assieme. Quindi perché vuoi che torni?”

    House “Perché sei brava.”

    Cameron “Voglio volare da sola.”

    House “Avanti Cameron non farti pregare, so che muori dalla voglia di tornare a occuparti della mia posta e cercare di controllarmi.”

    Cameron “A differenza di te ho una vita sociale!”

    House “Lo so, ma io ti posso offrire nuove opportunità. Non vorrai passare il tuo tempo a rimuovere pezzetti di parabrezza dalla faccia della gente.”

    Cameron “Per ora mi sta bastando. Ho aumentato il mio grado di autonomia e di capacita decisionale. Chiedi a Vic di lavorare per te! Se non altro sarebbe uno stimolo per entrambi.”

    House “Non sei gelosa di lei?”- Lui le sorrise.

    Cameron “Perché? Dovrei?”

    House “Foreman è molto irritato dal fatto che lei abbia diagnosticato la sclerosi multipla, ma poi ci esce assieme. Pensavo che anche tu fossi gelosa delle sue capacità, visto che siete amiche!”

    Cameron “Al massimo invidio il suo QI, il resto se l’è guadagnato lavorando sodo.”

    House “E così la piccola Vic non ti preoccupa.”

    Cameron “No.”

    House “Torna a lavorare per me.”

    Cameron “Perché?”

    House “Perché te lo sto chiedendo io.”

    Cameron “Non è un buon motivo per lasciare il mio posto di assistente senior al pronto soccorso.”

    House “Ti brillavano gli occhi durante le diagnosi differenziali.”

    Cameron “Non posso negare di essermi divertita. Ma il mio spirito di crocerossina mi vuole al pronto soccorso.”

    House “Allora il credito che ho presso di te rimane valido.”

    Cameron “Ok.”

    House “Lo dirai al canguro?”

    Cameron “Questa parte non ti deve riguardare.”

    House “Pensavo che mi riguardasse, giusto per sapere se verrà a pestarmi.”

    Cameron “Diciamo che rimarrà tra me e te.”

    House “E la mocciosetta?”

    Cameron “Ho fiducia in lei!”

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    Cameron uscì dallo studio con finta calma, una volta in ascensore per poco non si accasciò contro la parete, per fortuna non c’era nessun altro. Invece di tornare in pronto soccorso decise di andare a sfogarsi con qualcuno, e quel qualcuno era decisamente Victoria Keane.

    La trovò al bancone dell’accettazione che, con Melany, la sua capo infermiera, gestivano la piccola emergenza che l’aveva fatta scappare dalla mensa.

    Cameron si avvicinò cercando di sorridere, Victoria alzò lo sguardo su di lei e capì.

    Keane “Vai nel mio studio, tempo due minuti e abbiamo finito di ridistribuire i pazienti.”

    Cameron “Che cos’è successo?”

    Keane “L’idiota del tuo ragazzo, ha voluto un risonanza, per un dolore al ginocchio, non ha fatto fare una radiografia prima, no direttamente la risonanza! Peccato che il paziente si fosse dimenticato di dire che vent’anni fa gli avevano messo un perno metallico, così la mia risonanza migliore ora ha un buco di 10 centimetri e un paziente ci farà causa!”

    Cameron “Wow!”

    Keane “Già! Wow! Ti dispiace se lo picchio quando lo incontro?”

    Cameron “Lavoro fatto male, rimproveri giusti! Vado nel tuo studio.”

    Keane “Dammi due minuti e arrivo.”

    Cameron “OK.”

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    Keane “Hei! Che è successo?”

    Cameron “Hei!”

    Keane “Non hai un bell’aspetto!”

    Cameron “Penso di aver quasi litigato di nuovo con Chase.”

    Keane “Che è successo?”

    Cameron “Si è un po’ arrabbiato perché ha saputo che ho chiesto aiuto ad House, per il caso di Jeremy.”

    Keane “Ma non si è arrabbiato. Perché?”

    Cameron “Perché gli ho detto di darmi fiducia.”

    Keane “Ok, e lui te l’ha data, immagino che non sappia nulla del tuo accordo con House, del promettigli tutto quello che vuole.”

    Cameron “No! Sei matta! Penso che ucciderebbe prima me e poi House per una cosa del genere.”

    Keane “Ok, che altro c’è! Chase non ha il potere di sconvolgerti tanto.”

    Cameron “House mi ha chiesto di tornare a lavorare per lui invece della notte di sesso.”

    Keane “Interessante!”

    Cameron “Che vuoi dire?”

    Keane “Che non gli interessa una scopata e via, almeno non con te.”

    Cameron “Non capisco dove vuoi arrivare.”

    Keane “Pensavo fosse ovvio, a lui tu interessi.”

    Cameron “A lui non interesso sotto quel punto di vista, ha detto che mi rivuole per le mie capacità.”

    Keane “Ok, se ti piace il lavoro torna da lui.”

    Cameron “NO!”

    Keane “Il lavoro ti piaceva? Sabato scorso, su questo stesso, divano dicevamo che ti sei pentita di aver lasciato il lavoro.”

    Cameron “Si, l’offerta mi attrae molto.”

    Keane “Se vuoi tornare a lavorare per lui, torna a farlo! Non capisco tutti questi problemi.”

    Cameron “Ho il mio orgoglio.”

    Keane “Allora quel posto non ti interessa sul serio.”

    Cameron “Certo che mi interessa!”

    Keane “No! Non vuoi quel lavoro perché ti spaventa che lui sappia che ha ancora tutto questo potere su dite. Il potere di farti venire la gambe di gelatina, il potere di farti abbassare lo sguardo, il potere di farti sentire di aver più fiducia in lui che in te stessa!”

    Cameron “Smettila!” – Le disse urlando. – “Smettila di essere come lui! Smettila di leggermi dentro come se per te io fossi un libro aperto. Smettila di dirmi cosa fare.”

    Keane “Non sono come lui! E non posso fare a meno di leggerti dentro perché le tue emozioni ti si leggo in viso, manca solo un cartello con le lucine al neon con scritto “io amo House e non posso farne a meno”. E non ti sto dicendo cosa fare, ti do solo dei consigli come penso debba fare un’amica! Non vuoi ascoltarli? Benissimo! Io non cambierò la mia opinione su di te.” – Con vece decisamente alterata.

    Cameron “Per te sono solo un gioco, una volta che mi hai scomposto e ricomposto avrai la tua risposta e la cosa più strana è che non penso che tu abbia nemmeno idea di cosa cercare.”

    Keane “Penso che queste cose le dovresti esporre ad House più che a me. Sai, io sono solo l’amica stupida che si cerca quando si litiga con il proprio fidanzato oppure quando l’amore della nostra vita vuole rientrarvi a forza.”

    Cameron “Sei ingiusta a dire questo.”

    Keane “Probabile! Ma quando fai pace con Chase io scompaio, quando ci litighi o House ti da il tormento allora vieni a cercare consolazione. Mi spiace, non sono una psicoterapista. Per giove! Allison hai avuto delle buone occasioni per lasciare Chase! Te le ha date lui nel giro di pochi giorni e invece tu che fai? Torni da lui! Quando fai l’amore con lui a chi pensi?”

    Cameron “Non sono una prostituta!”

    Keane “Ti stai comportando come tale! Almeno loro lo fanno come professione, mentre tu lo fai perché non hai il coraggio di prendere ciò che vuoi!”

    Cameron “Come posso prendermi una persona che non mi vuole?”

    Keane “E tu come cavolo sai che non ti vuole? Ti ronza attorno, ti chiede di tornare a lavorare per lui e tu rifiuti, ti stronca quella parodia di relazione che hai con Chase e tu non reagisci, ti vede praticamente nuda e l’unica cosa che sai fare è arrossire come una dodicenne. Per giove, se non lo vuoi tu me lo prenderò io! Se è bravo la metà di quanto si vanta faremo scintille a letto!”

    Cameron “Non ti permettere di fare una cosa del genere!”

    Keane “E perché no? Sei solo una bambina viziata che sta a guardare una bambola dalla vetrina e spera che ardentemente quella bambola vada da lei come per magia. Ma se non entri nel negozio quella bambola non verrà mai da te.”

    Cameron “Non è così facile!”

    Keane “Oh si che lo è, sei tu che lo rendi difficile! Che ci vuole a entrare nel suo studio e a baciarlo senza dargli il tempo di reagire? Da quello che mi hai raccontato non penso che si tirerà indietro.”

    Cameron “C’è Chase!”

    Keane “Ottimo paravento! Immagino che sarà lui a doverti lasciare quando capirà che non fai sul serio con lui.”

    Cameron “Chi ti dice che non faccio sul serio con Chase!”

    Keane “Tu, in questo momento! Lo stai chiamando Chase!”

    Cameron “Mi stai manipolando per farmi dire quello che vuoi!”

    Keane “Adesso mi stai offendendo sul serio. Che tu stia con Chase, con House, con Wilson o con il primo che capita o che tu stia da sola non è una cosa che mi riguarda. Pensavo fossimo amiche e quindi ritenevo giusto darti il mio parere, ma se non lo vuoi basta dirlo e non dirò più una parola.”

    Cameron “Tu non mi racconti mai nulla di te.”

    Keane “Ti ho raccontato più di quanto io non faccia da anni, non ti ho raccontato tutto, ma questa è una necessità per me.”

    Cameron “E allora raccontami anche il resto! Sono qui che ti ascolto.”

    Keane “Io … io lo vorrei … ma non posso … non ancora!”

    Cameron “Non ti fidi di me?”

    Keane “Non è una questione di fiducia è una questione di paura.”

    Cameron “Paura di cosa?”

    Keane “Di restare ferita ancora una volta.”

    Cameron “Non c’è dubbio! Sei proprio come House.” – Le disse e uscì dallo studio sbattendo la porta.

    Keane “Allison io… mi spiace, è che non mi sento ancora pronta. Questo segreto è più grande di me e non so come gestirlo. Merda! Io cerco di aiutarla e lei me lo rigira contro! È molto meno ingenua di quello che sembra. House le ha insegnato bene.”

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    Victoria uscì con passo deciso dal suo studio, voleva chiarire con Allison! Quanto era durata questa amicizia? Una settimana. Un nuovo record anche per lei.

    Inf. “Dottoressa Keane?”

    Keane “Ti ho già detto che…” – Alzò un sopraciglio perplessa, il direttore del dipartimento di chirurgia e Chase la stavano aspettando.

    Inf “Hanno detto che vogliono parlare con te.”

    Keane “Grazie Melany, ah, puoi sempre chiamarmi per nome davanti agli altri capi dipartimento, sei sempre la mia capo sala.”

    Inf. “Grazie, è che mi sento un po’ a disagio.”

    Keane “Non ti preoccupare.” – Fece un respiro profondo e li andò ad affrontare. – “Dottor Foxon, dottor Chase!”

    Foxon “Dottoressa Keane, siamo qui per risolvere la questione.”

    Keane “Immagino. Prego il mio ufficio è da quella parte.” – Disse indicandoglielo con un falso sorriso.

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